L’emergenza sanitaria che stiamo attraversando esige un ripensamento dei dispositivi educativi e di cura. Il distanziamento sociale, conseguente alle misure di contenimento, stravolge lo scenario relazionale con definitive ripercussioni sul piano psichico e identitario.
L’esperienza di ritiro sociale in cui viene a trovarsi il giovane adolescente, lo spaesamento derivante dalla interruzione della routine scolastica, l’accelerazione del mondo online e le forzose convivenze familiari che poggiano su complessi equilibri rappresentano solo alcuni dei fenomeni ai quali stiamo assistendo con occhi increduli.
Ma soprattutto dobbiamo considerare gli esiti psichici del post-isolamento sociale, dobbiamo essere preparati a rispondere agli effetti che questo periodo avrà nel medio e lungo termine sugli adolescenti e sulle loro famiglie.
Cosa succederà?
Cosa resterà dopo che questa gigantesca curva tornerà ad appiattirsi senza più rialzarsi?
Cosa lascerà dietro di sé quest’onda anomala quando si sarà ritirata?
Quali saranno i costi psicologici?
Nella piccola nicchia ecologica della nostra Equipe Mobile, ormai da alcuni anni, abbiamo maturato una forte esperienza nell’affrontare l’insidioso fenomeno del ritiro sociale dell’adolescente, con le sfaccettature familiari che lo caratterizzano, anche avvalendoci di modalità di contatto a distanza.
L’attuale contingenza, dovuta all’epidemia da nuovo coronavirus, potrebbe avere accentuato tale fenomeno o, addirittura, diverse e nuove forme di alienazione emotiva e comportamentale.
All’interno di questa cornice si inserisce la nostra proposta di attuare, come Equipe Mobile, un servizio preliminare di supporto psicologico a distanza per i genitori di adolescenti e per gli adolescenti in difficoltà. Si tratta di un primo intervento gratuito che ha lo scopo di offrire un immediato spazio di ascolto psicologico e, allo stesso tempo, fornire un primo orientamento verso la cura psicoterapeutica, se necessaria.